Il digital divide ha separato non solo le generazioni una volta per tutte, ma anche le classi sociali. Il mondo tecnologico è sempre più complesso ma veloce. Padre e figlio sono sempre più divisi da un’esperienza di vita totalmente diversa.
Lo spazio e il tempo sono sempre stati, fin dall’inizio, i pilastri su cui l’uomo faceva totale affidamento. Scandiscono la vita, la quotidianità e l’esperienza dell’essere umano.
Ma oggi siamo i protagonisti di un era in cui il concetto di tempo e spazio è mutato. Questa è l’epoca del “PRESENTISMO”, in cui la tridimensionalità di presente-passato-futuro lascia il posto ad un unica rilevante dimensione: il IL PRESENTE, nelle sue 24 ore. Il passato, custodito e ricordato dalle generazioni più vecchie, adesso è superato, inutile; il futuro, da sempre ambito e fiducioso, è oscuro.
La rete poi gioca un ruolo cruciale: accorcia le distanze. Lo fa sia nel tempo che nello spazio. Che sia un luogo, una conoscenza o un obiettivo, ciò che prima era raggiungibile solo con tenacia, impegno, tempo, o con uno spostamento fisico, oggi è a portata di mano. O per meglio dire, di click.
La società del presentismo ha creato una separazione, un digital divide, che ha separato non solo le generazioni una volta per tutte, ma anche le classi sociali. Il mondo tecnologico è sempre più complesso ma veloce. Non vi è più distinzione tra un azione duratura o transitoria, tra mortalità e immortalità. La tecnologia, per i nativi digitali, diviene senso di onnipotenza.
Padre e figlio sono sempre più divisi da un’esperienza di vita totalmente diversa. Lo stesso mondo è visto da due punti di vista differenti, ma è’ il figlio adesso ad insegnare al padre.
Come dice Guy Debord: “L’uomo assomiglia ai suoi tempi più di quanto assomigli a suo padre.” Ed è proprio così, perché l uomo odierno non vuole assomigliare al padre, vuole dimenticare il passato e smettere di credere al futuro. E’ nato in un mondo nuovo, sconosciuto alle precedenti generazioni, ed è suo. Più simile a se stesso di quanto possa esserlo suo padre.