La convivenza forzata con parenti, partner o con se stessi, conseguenza del lockdown imposto dallo Stato, è una delle caratteristiche più destabilizzanti della pandemia da Coronavirus.

In Italia, il 9 Marzo 2020 per via della pandemia da Coronavirus tutto il territorio nazionale è stato dichiarato zona rossa. La conseguenza è il lockdown totale.
Dagli adolescenti che usano i social per sentirsi meno isolati, fino ad abusarne; agli anziani soli, quelli non abituati a restare in casa, quelli che lottano per sentirsi ancora indipendenti e utili; tutti stanno affrontando un momento difficile e hanno bisogno dell’aiuto della famiglia e dove essa non arriva, della società.
Per molti, una delle caratteristiche più devastanti di questo periodo è quella di non aver potuto scegliere con chi passare la quarantena. Hanno il via vere e proprie convivenze forzate con famiglia, partner violenti, o con se stessi.

La solitudine e la convivenza con se stessi.
Chi non ha potuto raggiungere gli affetti, è rimasto solo in casa. Costretto a convivere con se stesso, con il rumore, spesso invadente, di pensieri e paure. Convivere con la solitudine e il bisogno costante di avere qualcuno fisicamente accanto, di una chiacchierata con una persona in carne ed ossa, perché il virtuale non è abbastanza. Se la solitudine è un peso, creare delle abitudini giornaliere può essere una salvezza. Restare in casa da soli può divenire anche l’occasione per dedicare tempo a se stessi. Prendersi cura di sé, dentro e fuori o scoprire nuove passioni
La convivenza con la famiglia
Chi è rimasto a casa con la famiglia accusa il bisogno di ricavare per sé spazi e momenti di intimità, lontani dagli occhi vigili dei genitori. Soprattutto se non si viveva in casa con loro da tempo, non ci si abitua mai a certe convivenze. Come in ogni rapporto, anche quello familiare ha bisogno di un equilibrio. In periodi di normalità questo equilibrio si raggiunge intervallando momenti a casa con scuola, lavoro, amici o fidanzati. Restare a casa è un’occasione per rivalutare il piacere di condividere con la famiglia istanti che, ormai per abitudine, condividiamo con altri. E’ il pretesto per ridare forza e valore al rapporto genitore/figlio o fratello/sorella. Ricreare un equilibrio e ricostruire il dialogo laddove si era ormai perso.
Convivenza forzata con un partner violento
E’ noto che le mura domestiche siano spesso luogo di violenza e abuso. L’hashtag #IoRestoACasa è diventato simbolo di questo preciso momento storico, ma per una fetta della popolazione, soprattutto femminile, è l’emblema oscuro di una condanna. Essere costretti a convivere h24 con un partner violento e indesiderato è un prezzo alto da pagare. La donna vittima di violenza, è stata privata di quei brevi momenti di serenità che la libertà pre-pandemia poteva assicurargli.
Prima della quarantena solo 12% delle donne denunciava l’abuso, una percentuale già terribilmente bassa. Adesso, con la convivenza forzata, più vittime si ritrovano isolate a casa con il proprio carnefice e il numero di denunce si abbassa ulteriormente. E questo fa paura. Esistono da tempo dei numeri da poter chiamare per richiedere aiuto che adesso, con l’isolamento domiciliare hanno provveduto a rafforzare il sistema di supporto. Bisogna e si deve sempre denunciare e allontanarsi da un partner violento, anche adesso.
La crisi di coppia da convivenza forzata
La convivenza in quarantena può creare tensioni e dare via a vere e proprie crisi di coppie. Soprattutto chi non era abituato a vivere il rapporto a 360 gradi. E’ il problema che ad esempio stanno riscontrando tutte quelle neo coppie che avevano deciso di convivere, solo per la paura di non potersi più vedere per molto tempo. In rapporti già a dura prova, la convivenza in quarantena può essere un esame per comprendere se il rapporto di coppia potrà essere ricostruito. Oppure servirà per acquisire la consapevolezza che concludere una storia ormai impossibile da recuperare è l’unica scelta da compiere. Ciò che può alleviare una convivenza forzata è dividersi degli spazi in casa. Anche ritagliarsi dei momenti durante la giornata da poter passare a praticare attività da soli ( come leggere o praticare sport) può aiutare.

Fa parte di ognuno di noi avere bisogno di momenti all’interno della giornata da poter passare lontani dalla famiglia o da un partner. Soprattutto quando si è irritati per via di una discussione. Questo, che sia chiaro, non ci rende cattivi partner o familiari egoisti. Siamo esseri umani e che sia a lavoro, un’uscita o del tempo da passare soli, essere forzati a convivere 24 ore su 24 con qualcuno potrebbe portarti pressione e farti perdere la pazienza. Non dimentichiamo mai che la convivenza vuol dire condivisione, equilibrio e impegno emotivo. E che certe volte, la pazienza ha bisogno di essere allenata, come fosse un bicipite.
Esprime perfettamente il periodo storico in cui stiamo vivendo 👍
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