La crisi dei 25 anni, o quarter-life crisis, colpisce il 90% dei Millenials. E’ un periodo di confusione e ansie che, in alcuni casi, porta anche a depressione.
Cos’è la crisi del quarto di secolo?
Sono un adulto o un ragazzo? Studiare o lavorare, cos’è meglio? Cosa ne sto facendo della mia vita? Perché ancora non ho fatto successo? Ho lavorato tutto questo tempo per arrivare a cosa? E’ questo che voglio? O voglio altro? Dovrei pensare già di farmi una famiglia?
La crisi dei 25 anni è stata finalmente riconosciuta scientificamente quanto quella di mezza età, che arriva verso i 50 anni ma, ne è l’esatto opposto. Mancano le certezze e le stabilità.
Secondo uno studio dell’Università di Greenwich (Londra), prendendo come campione 1.100 giovani, ben quasi il 90% di loro confessò di sentirsi ansioso, sotto pressione e in crisi esistenziale. La quarter-life crisis si manifesta in quella fase di vita in cui le responsabilità e le ambizioni aumentano. In quel momento in cui non si sa se si è già “adulto” o ancora un “ragazzo”. Ci si ritrova catapultati in un età di transizione senza sapere come il tempo sia trascorso. Dai 18 ai 25 è stato un attimo.
Il vedersi adulti ma sentirsi ancora dei ragazzini, il desiderio di avere successo e la paura di non riuscirci, il bisogno di stabilità economica e nei rapporti. Il sentirsi soli e precari in un mondo in cui la competizione è più destabilizzante che mai: questi sono i motivi che scatenano una crisi dei 25 anni.
Perché prima non se ne parlava, cosa è cambiato da ieri a oggi?
I vecchi 20 anni non sono di certo come quelli di oggi. La società è mutata, così come la percezione di se stessi e delle proprie capacità. Ma il fattore che oggi causa questa crisi è l’aspettativa. I giovani di oggi sono sempre più in competizione e in continua lotta per superarsi a vicenda. Il sentirsi in dovere di saziare le proprie aspettative e quelle della società contemporanea diventa un sentimento soffocante. E i social network in tutto questo non sono di certo d’aiuto, poiché, indovina un po’? Il continuo “spiare” il successo degli altri ( soprattutto se questi sono più giovani di te) non fa altro che peggiorare la tua crisi!
La crisi dei 25 anni si può superare.
La cosa più importante è non farsi abbattere del tutto da questo momento di angosce (secondo alcune ricerche questo periodo dura all’incirca due anni) e prendere consapevolezza del fatto che cambiare la propria situazione è possibile. Bisogna rimboccarsi le maniche e iniziare un processo di ricostruzione di se stessi. Non abbandonarsi dunque all’ansia e all’insoddisfazione ma fissare degli obbiettivi e lavorare sodo per realizzare i propri sogni. Concentrarsi dunque solo su ciò che rende felice se stessi.
Del resto, adulto o ragazzo, non è sempre necessario utilizzare delle etichette no?